Cuccette per signora

Anita Nair

2002

Monografia
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Akhila è una donna di 45 anni, single, che non ha mai potuto vivere la sua vita: sempre figlia, sorella, zia sino al giorno in cui compra un biglietto ferroviario di sola andata per un paese in riva al mare di Kanyakumary, in India, gloriosamente sola per la prima volta nella sua esistenza e determinata a essere libera da tutto ciò che l'aveva confinata sino a quel momento. Nell'intima atmosfera dello scompartimento del treno che divide con altre cinque donne, Akhila conosce le sue compagne di viaggio. Ascoltando le storie delle donne, Akhila entra nei più privati momenti delle loro vite, cercando in loro una soluzione alle domande che l'hanno accompagnata per tutta la vita: può una donna restare single e felice, o ha bisogno di un uomo per esserlo?
Biblioteca - SedeInventarioCollocazioneCopieDisponibilitàServizi
000-12975
823.914.NAI
Titolo:
Cuccette per signora / Anita Nair ; traduzione di Francesca Diano
Autori:
Nair, Anita (Autore resp.principale (1))
Diano, Francesca (Autore resp.secondaria (3))
Pubblicazione:
Vicenza : N. Pozza, 2002!
Descrizione fisica:
334 p. ; 22 cm.
Livello bibliografico:
Monografia
Tipo di documento:
Testo a stampa (Moderno)
Paese:
ITALIA
Lingua:
ITALIANO
Data di pubblicazione:
2002
Identificativi:
ISBN (International Standard Book Number): 887305837X
BNI (Bibliografia nazionale italiana): 2003-10440
SBN: VIA0094341
Locale: NR-15578
Classificazioni:
D19 823.914 - NARRATIVA INGLESE. 1945-
Collana:
Le tavole d'oro. - Vicenza : Pozza.
Ha per titolo dell'opera:
Ladies coupé
Generazione Unimarc in corso 
Bardonecchia - Biblioteca civica (DG)
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Coassolo Torinese (CS)
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Lusernetta - Biblioteca civica (RS)
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Pinerolo
Pinerolo - Liceo Scientifico Maria Curie (RX)
Pinerolo
Pinerolo Alliaudi - Biblioteca civica "Alliaudi" (58) - 0121.374505
Pinerolo

Romanzo abilmente costruito questo secondo di Anita Nair (di cui Neri Pozza ha già pubblicato Un uomo migliore 2001). All'interno di un racconto-cornice e nel pieno rispetto delle unità di tempo e di luogo si snodano le storie di vita di sei donne sei sconosciute che casualmente si ritrovano nello stesso scompartimento di un treno che nell'arco di una notte le porta da un capo all'altro del loro vasto paese l'India. Sono donne diverse per età casta fede religiosa situazione famigliare e livello di istruzione. E diversi sono i motivi che le hanno condotte su quel treno da cui tutte scenderanno in qualche misura cambiate forse meno "perbene" o "permale" e un po' più se stesse. È evidente l'intento dell'autrice di presentarci dei casi emblematici una sorta di repertorio delle felicità-infelicità femminili nel subcontinente con l'aggiunta di un pizzico di esotismo – quello che a torto o a ragione agenti letterari e scuole di scrittura ritengono gradito a palati occidentali – e un'appendice di ricette di cucina (buone per quanto la scrivente ha potuto sperimentare). È un romanzo scritto con garbo molto leggibile ma lascia perplessi l'insistenza nel ripercorrere strade già battute riproporre personaggi femminili già raccontati e con più alta penna in un universo immobile mentre invece nel subcontinente si registra un forte e agguerrito movimento politico femminile le donne si organizzano e discutono si battono contro gli ogm e le multinazionali che li producono prendono in mano e raccontano le proprie vite in spazi aperti assai più cruciali di uno scompartimento ferroviario (come dimostra la loro vivacissima presenza al primo Social Forum asiatico svoltosi a Hyderabad nei primi giorni di questo gennaio). Anna Nadotti
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